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Museo della Storia Militare di Salisburgo

Le collezioni nel’edificio 21 della caserma “Schwarzenberg” e due sale di esposizione nella caserma “Riedenburg” danno un’impressione della storia militare della città e della regione di Salisburgo in epoche storiche significative. L’esercito Austriaco e le sue tradizioni sono al centro dell’attenzione. Periodicamente hanno luogo esposizioni speciali che riguardano particolari settori della storia militare.

All’esterno c’è una panoramica dei mezzi pesanti dell’esercito Austriaco nei decenni scorsi: mezzi di trasporto, carri armati, mezzi cingolati, cannoni, cannoni antiaerei, mortai, cannoni senza rinculo.

Il museo offre inoltre una grande collezione di documenti militari storici, libri, riviste di differenti e su differenti epoche dalle monarchia fino ad oggi.

Distintivi, gradi e medaglie al merito appartengono al patrimonio così come una grande raccolta di uniformi. Una vasta collezione di armi, equipaggiamenti, manufatti artistici, quadri, foto e tavole didattiche completano il materiale citato sopra.

L’associazione

L’associazione “Wehrgeschichtliche Forschung – Salzburger -Wehrgeschichtliches Museum” (SWGM) fu istituita il 12 ottobre 1992. Scopo dell’associazione è la gestione del Museo della Storia Militare di Salisburgo, la salvaguardia della tradizione militare di Salisburgo, la raccolta di oggetti, l’organizzazione di escursioni ed esposizioni, nonché tenere contatti con altri musei militari e l’assistenza a lavori scientifici.

Traduzione a cura di Magda Gallo, Desio (MI)

Un esempio dei nostri libri italiani:
La Battaglia del Solstizio, a cura di Lorenzo Cadeddu e Paolo Pozzato,
Udine 2009, ISBN 88-7541-174-3

Inizio del articolo di Kurt Mitterer, il nostro presidente:
L’ULTIMA OFFENSIVA DELL’ESERCITO AUSTRO UNGARICO.
I COMBATTIMENTI DEL XXIV C.D.A. SUL MONTELLO

Sulla situazione militare degli Asburgo all’inizio del 1918

La situazione della monarchia diventava sempre più desolante, la fame logorava la capacità di resistenza della popolazione civile ancor prima dell’organizzazione militare. Ciò divenne drammaticamente evidente il 30 aprile 1918 con la requisi­zione sul Danubio delle chiatte tedesche cariche di cereali per il rifornimento alimentare di Vienna, divenuto indispensabile. Il governo perse gradualmente la sua autorità e l’ampio sciopero dei lavoratori dell’industria nel gennaio, nonché gli ammutinamenti su alcune navi da guerra nel porto di Cattaro in febbraio fecero chiaramente intenderein quale stato critico si trovassero ormai tutti i ceti della popolazione. La militarizzazione dell’interno non mostrava più alcuna conseguenza di rilievo e il nazionalismo, in particolare quello dei popoli slavi, si faceva di giorno in giorno più esplicito. A Parigi ancora a giugno il consiglio nazionale cecho era stato riconosciuto dalla Francia come governo di uno stato alleato.Per arrestare il lento crollo dell’esercito imperial-regio – l’Ungheria fin dal gennaio 1918 aveva espresso con grande chiarezza il desiderio di un proprio esercito nazionale – e contemporaneamente per distrarsi dal problemi del paese, un’azione offensiva sul fronte sud-occidentale pareva essere un sistema efficace.

Anche in lingua italiana:

Oberst dhmtD Dr. Kurt MITTERER:
Der Zustand der k.u.k. Armee im 1. Weltkrieg bis zum Beginn der letzten Offensive an der Italienfront, Festschrift anlässlich des Symposiums der Italienischen Armee zum 1. Weltkrieg in Vittorio Veneto im Herbst 2004. In: La Battaglia di Vittorio Veneto – Gli aspetti militari, hrsg. von Lorenzo Cadeddu und Paolo Pozzato, Udine 2005. ISBN 88-7541-097-6.